L’Elettrochemioterapia nella chirurgia ricostruttiva oncologica: relazione preliminare su cinque casi
J. Tassinari, G. Orlandino, R. Ardito*, T. Fabrizio
Unità di Chirurgia Plastica Ricostruttiva, *Unità di Oncologia Medica
Ospedale Oncologico della Basilicata, Rionero in Vulture, Potenza
A cura della Redazione
Rivista Italiana di Chirurgia Plastica
L’ Elettrochemioterapia (ECT) è una nuova opportunità terapeutica efficace e semplice per il trattamento locale delle lesioni tumorali del tessuto cutaneo e sottocutaneo, indipendentemente dalla loro istologia. L’ECT è il risultato di due effetti: elettroporazione della membrane cellulare e somministrazione di bassi dosaggi di farmaco. L’ECT si basa sull’applicazione locale di brevi ed intensi impulsi elettrici che rendono permeabile la membrana cellulare in modo reversibile, facilitando l’ingresso del farmaco nella membrana cellulare e incrementando indirettamente gli effetti citotossici sui tessuti esposti.
L’elettrochemioterapia può essere utilizzata per rimuovere lesioni di piccole o medie dimensioni, per eliminare lesioni di grosse dimensioni in sedute ripetute o per operare una notevole riduzione del volume del tumore creando le condizioni per procedere alla rimozione chirurgica della lesione. La ECT può essere impiegata in pazienti con lesioni o metastasi cutanee o sottocutanee singole o multiple.
Gli Autori presentano qui cinque casi di pazienti trattati con elettrochemioterapia applicata con Cliniporator (IGEA S.p.A., Carpi, Italia). Un caso rappresentativo e molto accuratamente documentato viene riportato di seguito:
Paziente C.G., maschio di 77 anni, affetto da carcinoma a cellule squamose della regione laterocervicale che nonostante una precedente asportazione chirurgica seguita da chemioterapia e radioterapia (Figure 1 e 2) ha generato una recidiva locale. Il paziente è stato sottoposto ad elettrochemioterapia a scopo citoriduttivo, seguita da asportazione chirurgica della lesione.

Figura 1. – Recidiva di carcinoma a cellule squamose alla regione cervicale destra.

Figura 2. – Risonanza Magnetica Nucleare della regione latero-cervicale: evidenza di lesione neoplastica di 3 cm di ampiezza sulla destra del collo. Chiara presenza di tumore cutaneo e sottocutaneo.
Il paziente è stato trattato con elettrochemioterapia sotto guida ecografica: applicazione di impulsi elettrici n° 13, frequenza 5 kHz, bleomicina e.v. 17.000 IU
(Figure 3, 4).

Figura 3. – Il trattamento ECT con controllo ecografico per evitare nervi cervicali e pedicelli vascolari.

Figura 4. – Evidente riduzione del tumore dopo trattamento ECT e tracciato per l'asportazione chirurgica.
Dopo l’elettrochemioterapia si è osservata una notevole riduzione della massa tumorale e si è determinata la formazione di un piano sul fascio vascolare-nervoso del collo che ha consentito l’asportazione completa del tumore e la ricostruzione plastica del collo 20 giorni dopo il trattamento ECT (Figure 5, 6, 7).

Figura 5. – Esame ecografico della regione trattata: dopo 20 giorni dalla ECT. E’ evidente la riduzione del carcinoma al 50% della sua dimensione iniziale, il pedicello vascolare è completamente libero dal tumore.

Figura 6. – Regione latero-cervicale destra dell’asportazione chirurgica.

Figura 7. – Regione del collo dopo ricostruzione.
CONCLUSIONI
Il Team Rionero in Vulture ha impiegato l’elettrochemioterapia per ridurre e, successivamente, rimuovere chirurgicamente masse tumorali precedentemente inoperabili. L’elettrochemioterapia è risultata molto efficace e sicura, consentendo all’Unità di Chirurgia Plastica Ricostruttiva di offrire una efficace palliazione dei sintomi a pazienti molto gravi.
La tecnica di elettrochemioterapia nella chirurgia ricostruttiva oncologica può risolvere casi difficili, a causa dell’inoperabilità del tumore per posizione, istologia e, soprattutto, per le dimensioni.
L’elettrochemioterapia in chirurgia ricostruttiva oncologica può essere di aiuto in casi gravi, inoperabili o, comunque, non responsivi.
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